La violoncellista cubana porta dal vivo in primavera il suo ultimo album CARIBE che dipinge le atmosfere più calde dei generi e dei ritmi latino-americani.
Dopo il successo internazionale ottenuto dai suoi precedenti lavori discografici da solista - La Flor e Bahia - la giovane violoncellista e cantante cubana Ana Carla Maza presenta in Italia il tour del suo ultimo album Caribe, terza produzione in studio, e prima non da solista, che mira a trasmettere suoni, ritmi e melodie attinenti alle sue radici latino-americane.
Nei concerti, che toccheranno a partire dalla primavera ben cinque regioni italiane, l'artista si esibirà in quartetto o duo, a seconda dei contesti, per ridare nuovi colori e costruire delle memorie felici della sua infanzia alla fine degli anni Novanta, nell'esube ranza selvaggia dell'Avana descritta dal film sui Buena Vista Social Club, intrisa di boleri e cha cha cha.
Il tour partirà da Bergamo il 24 marzo (Bergamo Jazz) per approdare a Milano in un doppio concerto il 4 aprile al Blue Note, proseguire a Temi, nell'ambito di Visioninmusica il 5 aprile, giungere a Roma all'Auditorium Parco della Musica
"Ennio Morricone" il 6 aprile e continuare a Ravenna, il 5 maggio al
Crossroads festival, a Verona il 23 giugno a Verona jazz e concludersi a Fano, il 24 luglio, al Fano Jazz Festival.
Eventuali altre date saranno comunicate in corso d'opera.
Concepito, scritto e registrato 'on the road", su un volo per il Messico, sulle sponde del lago Annecy, da un castello in Portogallo - un metodo creativo perfetto e prevedibile che si combina molto bene con l'energia fulmines e l'irrequieta filosofia per la vita e per la musica - Caribe rappresenta un ritomo alle descargas (jam) cubane degli anni Cinquanta con abbondanti e gioiose deviazioni verso le rumbas dei Caraibi, il tango dell'Argentina e flirt con la samba e il jazz bossa nova del Brasile. L'album è anche frutto di una sua autoproduzione: a soli 28 anni la giovane, talentuosa e bellissima artista è diventata infatti anche un'imprenditrice della musica che maggiormente ama, fondando la ACM, una sua personale etichetta discografica:
"Nella musica latina le donne cantano e gli uomini fanno tutto il resto - afferma - Ho deciso di intraprendere questo nuovo progetto senza un produttore musicale. Sono arrivata in studio con tutte le partiture, scritte per un sestetto, strumento per strumento. Ho un background classico, posso suonare Brahms o Shostakovich, la cui musica è molto complessa. Perché non raccogliere questa nuova sfida: produrre per intero un album latino che rifletta la mia sensibilita femminile, il mio desiderio di celebrare positivamente il qui e ora dell'allegria, della gioia spontanea."
Benché la sua formazione derivi dalla musica classica, Ana Carla ha esplorato durante la sua carriera musicale le atmosfere caraibiche e limitrofe - tra Argentina e Brasile -
prendendosi la libertà di variame le formule e imponendo la sua sensibilità vocale come testimone dei suoi ascolti ed esperienze durante i molteplici viaggi nelle terre sudamericane, con sfumature anche afro-europee. Il suo virtuosismo ed estro creativo, parimenti alla capacità di ascolto e di reinvenzione interpretativa, e alla condivisione con un pubblico multi-generazionale, costituiscono una figura poliedrica fuori dagli schemi e aperta ad un continuo dialogo musicale.
Di formazione classica, Ana Carla Maza compie i primi passi musicali nel distretto 'rumbero' e perennemente riecheggiante di Guanabacaoa, all'Avana. L'artista ricorda in modo vivido quando guardava fuori dalla finestra della sala della sua amata nonna e ascoltava e osservava i rituali e la musica cerimoniale afro-cubana (Santería), che si svolgevano nell'edificio di fronte. A cinque anni sua madre (Mirza Sierra, direttrice di un coro di bambini) e suo padre (Carlos Maza, compositore e musicista jazz) la introducono allo studio del pianoforte sotto l'ala di Miriam Valdés, sorella della leggenda vivente Chucho Valdés. Pizzica le prime corde del violoncello all'età di otto anni, quando lo strumento è ancora più grande di lei.
A 12 anni la ragazza lascia Cuba per trasferirsi in Spagna con la famiglia e neanche quattro anni dopo, armata di una ferrea determinazione, va a vivere a Parigi, la destinazione musicale dei suoi sogni, dove continua a studiare e sostenere gli esami per poi entrare al Conservatorio di Musica. E in questo periodo - tra studio e prime performance dal vivo - che si definisce il suo percorso creativo: un tragitto in continuo fermento ed evoluzione che l'ha portata, a meno di 30 anni, ad avere un intenso calendario di concerti e una prolifica storia discografica.
In tre anni l'artista ha infatti realizzato ben tre album: La Flor (2020), Bahia
(2022) e Caribe (2023), che hanno avuto molteplici plausi dal pubblico e dalla critica internazionale. Di lei hanno infatti scritto le riviste più prestigiose definendola come "la cantan-te-violoncellista diva del momento", "un'artista dal temperamento di fuoco e dagli orizzonti sconfinati", una musicista dal multilinguismo sonoro che riesce a combinare i ritmi latini con gli spiriti raffinati della chanson francese" e che promette grandi cose in avvenire grazie alla sua profonda sensibilita artistica. Ana Carla Maza è rappresentata in Italia da Kino Music Srl.
Articolo Pubblicato da La Voce
22/02/2024
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